Da un sondaggio online promosso dal dr. Mezzana, l’82% delle intervistate non si sente bella e quasi il 35% cambierebbe più di una cosa del proprio aspetto

Dr. Mezzana: “Molte donne si rivolgono a chirurghi plastici per correggere difetti che non esistono. E’ compito del chirurgo proporre altre soluzioni” 

 

shannonbonatakis_kindred_1_905Atelofobia, una parola poco conosciuta ma un incubo per molte donne oggi. Si tratta della paura delle imperfezioni che spinge molte donne ad avere una percezione distorta dell’immagine che vedono riflessa nello specchio. Il terrore di non essere perfetti o all’altezza sembra essere diventato uno dei mali più diffusi nella nostra società.

Le più colpite da questa forma di insicurezza sono le donne, che concentrano il loro malessere sul proprio aspetto fisico, accentuandone i difetti e ignorandone i pregi. Molte donne si rivolgono, quindi, a chirurghi plastici per correggere dei difetti fisici che in realtà non esistono.

Per indagare su questo fenomeno che si sta diffondendo in misura sempre maggiore, il dottor Paolo Mezzana, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica Responsabile Servizio di Dermatologia Oncologica USI Casa di Cura Marco Polo Roma, ha deciso di lanciare un sondaggio online sulla sua fanpage Facebook, seguita da più di 1600 utenti, per conoscere la percezione che le sue “amiche virtuali” hanno di se stesse.

Alla domanda ‘Come ti consideri?’ solo il 18% ha risposto di vedersi bella, mentre il restante 82% si definisce ‘normale’ o ‘niente di che’. Molte sono le cose che ognuna di loro cambierebbe del proprio aspetto fisico, tra le più segnalate la pancia (15%) e il naso (10%). Quasi il 35% dichiara che vorrebbe cambiare più di una cosa. Sono gli occhi, invece, la cosa più apprezzata dalle intervistate (il 41% non cambierebbe nulla in relazione a questa parte del corpo) seguiti dalle labbra (20%).

“Quando una donna si rivolge ad uno specialista in chirurgia plastica per sottoporsi ad un intervento assolutamente non necessario, e talvolta anche sconsigliabile, deve essere lo specialista ad indirizzarla verso soluzioni non invasive che le consentano di vedersi più bella e sentirsi più sicura, senza, però, ricorrere alla chirurgia. – Ha commentato il dottor Mezzana. –  L’atelofobia è una patologia seria che per alcune donne può diventare un ostacolo per la vita lavorativa e personale. Il processo ha origine a livello cerebrale ed è molto complicato porvi rimedio a livello fisiologico, ma è possibile offrire alla paziente un sostegno psicologico e suggerirle alcune soluzioni che le consentano di valorizzare i suoi pregi.”