Dal 2013 in Austria operano solo specialisti e per le minorenni obbligatoria una valutazione psicologica

Maggiore severità in chirurgia plastica ed estetica. Un settore che per anni è stato in balia di sedicenti specialisti e bisturi improvvisati. Fino ad arrivare ad un Far West pericoloso per i pazienti e lesivo per l’immagine di chi la specializzazione l’ha guadagnata e sudata sul campo. La parola d’ordine ricorrente in Europa è ora quella di fissare più regole nel settore. Nuove leggi specifiche stanno comparendo in numerosi Paesi.

IN EUROPA – A oltre due anni di distanza dallo scandalo delle protesi francesi Pip, esploso nel febbraio 2010, già diversi Parlamenti sono corsi ai ripari prendendo provvedimenti. Tra questi la Francia, che ha limitato l’esecuzione di alcuni interventi agli specialisti, i soli che hanno l’autorizzazione ad operare nelle strutture dedicate, e l’Inghilterra che, dopo lo scandalo Pip, ha condotto una approfondita indagine governativa su caratteristiche, usi e costumi della medicina e della chirurgia estetica inglese che, si prevede, porterà a regole più severe non solo per ciò che riguarda i requisiti delle cliniche e dei professionisti, ma anche in materia pubblicitaria, in particolar modo nei confronti del marketing più aggressivo.

LE NOVITA’ IN AUSTRIA – In Italia da luglio di quest’anno è entrata in vigore la legge Martini che vieta le operazioni su minorenni e stabilisce che solo chirurghi specialisti possono eseguire interventi per l’aumento del seno. Ma l’Italia dovrà fare di più. Per esempio come l’Austria che in questi giorni ha introdotto regole restrittive e piuttosto severe. Entreranno in vigore dal 2013. Prevedono l’esclusione da qualsiasi tipo di intervento a fine estetico nei pazienti minori di 16 anni. Per quelli compresi tra i 16 e i 18 anni, invece, è richiesto non solo il consenso dei genitori, ma anche una valutazione psicologica obbligatoria. Inoltre gli interventi dovranno essere eseguiti solo da chirurghi plastici veri e «certificati». Gli altri specialisti dovranno limitarsi ad eseguire quegli interventi per i quali hanno avuto una preparazione specifica. Le autorizzazioni sono rilasciate dall’Ordine di medici austriaco (Austrian medical association), che potrà eventualmente stabilire eccezioni alla regola. Inoltre, sono obbligatorie due settimane di tempo tra il primo incontro con il medico e la firma del consenso. Norme più severe anche nella pubblicità: basta con promozioni commerciali di bassa lega, che poco hanno a che fare con l’etica medica, mentre dovrà essere esplicitato quando in un’immagine è stato usato il fotoritocco. Purtroppo ci sono voluti scandali internazionali come quello delle protesi mammarie Pip, riempite con silicone industriale, per far capire in modo drammatico quanto una maggiore regolamentazione nel settore non fosse più rinviabile. A cominciare dai molti dottori che si propongono come esperti nella materia senza avere seguito studi universitari specifici.

 

Fonte: Corriere.it