“Giulia tende ad avere le orecchie a sventola. Mio padre sembra Dumbo e mio fratello altrettanto. Giulia già ora promette bene, quindi male”. Così inizia il post di una mamma in un forum tra i più seguiti. “Ragazze…ho un piccolo problema…purtroppo ho un difetto che per me è diventata quasi un ossessione con cui riesco a convivere sempre meno…le mie dannate orecchie! Le odio,non sono grandi ma sono a sventola e la cosa che piu mi da fastidio e che ho un bel viso e non posso mostrarlo (piu che nn posso, non mi sento a mio agio) con una bella coda a causa di questo difetto. Cosa devo fare? Io desidererei ricorrere alla chirurgia ma mia madre dice che sono una pazza e che piuttosto dovrei andare alla radice del problema cioè cercando di superare questo mio complesso. Ma ho paura del giudizio degli altri…ho troppa considerazione di me stessa e ho paura di non piacere piu alla gente…che dovrei fare? Aiuto! Un bacio!” e così continua il post di una ragazza più avanti negli anni.

Sono solo un banale inestetismo, ma a volte ci pensano i compagni di scuola a farlo diventare un grosso problema psicologico. L’appellativo “Dumbo” è ancora in auge dalle elementari fino alle medie e se dall’esterno può apparire privo di rilevanza l’essere chiamati come il famoso elefantino, spesso non lo è affatto per chi ogni giorno si sente apostrofare così.

Le “orecchie ad ansa” o più comunemente dette a sventola è l’inestetismo più frequente che interessa le orecchie, cosiddetto per la caratteristica forma che esse assumono sin dalla nascita. Sono dovute ad un difetto anatomico caratterizzato dalla protrusione dell’orecchio con aumento dell’apertura dell’angolo cefalo-auricolare.
Si manifesta fin dalla nascita ed è dovuto da una mancata o insufficiente formazione della piega (antelice) che permette all’orecchio di rimanere vicino alla testa, oppure da un eccessivo sviluppo della cartilagine della conca, la fossetta che si trova nella parte media del padiglione auricolare.

Le orecchie a sventola possono sembrare un inestetismo di poco conto ma per molte persone il difetto può diventare da fisico a psicologico e creare imbarazzo e problemi di socializzazione. Questo rischio si presenta già nei bambini derisi per le orecchie a sventola dai coetanei. Tecnicamente già intorno ai 6 anni le orecchie raggiungono la loro dimensione definitiva e quindi si potrebbe procedere alla correzione chirurgica. Ma è giusto sottoporre dei bambini ad interventi chirurgici per problemi che di fatto non hanno alcun risvolto funzionale? Non sarebbe piuttosto opportuno insegnargli a reagire alle discriminazioni e alle offese? Evidentemente non tutti i genitori la pensano così visto che, secondo i dati riportati dall’American Society of Plastic Surgeons, degli oltre 20 mila statunitensi che si sottopongono annualmente a questo intervento correttivo, in media, più della metà sono minorenni. Sono sia uomini che donne, con una leggera prevalenza dei primi che portando solitamente i capelli corti hanno maggiori difficoltà a mimetizzare il difetto.
L’intervento per correggerle (otoplastica) viene richiesto sia in età prescolare che in età adulta in quanto causa di insicurezza e disagio con ripercussioni talvolta anche nella sfera psico-comportamentale. Non vi è alcun pericolo di interferire con lo sviluppo successivo delle orecchie poiché, già dai sei anni circa, la maggior parte della cartilagine auricolare si è già formata.
Il risultato è definitivo e non interferisce in alcun modo con la funzionalità dell’organo uditivo.

Prima di eseguire l’intervento bisogna bene valutare, nei casi possibili,  la qualità della cicatrizzazione del paziente, in quanto, in alcuni casi, l’orecchio può essere sede di formazione di cicatrici ipertrofiche o cheloidee.
Esistono vari tipi di deformita’ dell’orecchio ed ognuna di esse deve essere trattata in maniera differente.

L’intervento nella maggior parte dei casi consiste nella modificazione della curvatura delle cartilagini che danno la forma alle orecchie. Viene eseguita un’incisione dietro l’orecchio, nel solco retro-auricolare: a guarigione avvenuta le cicatrici non sono quindi più visibili. Tramite l’incisione si accede alla cartilagine, che viene ripiegata all’indietro, in modo da ricreare la struttura chiamata “antelice” che usualmente manca o è molto ridotta nelle orecchie a sventola. Si fissano quindi nella nuova posizione con dei punti di sutura e, solo nel caso in cui sia troppo sviluppata, si asporta anche una piccola porzione di cartilagine della conca. Al termine dell’intervento si sutura la cute e si applica una medicazione contenitiva “a turbante” che deve essere indossata per quattro giorni. L’intervento ha una durata complessiva di circa 60 minuti.

Quindi se il bambino manifesta segni di disagio psicologico a causa delle orecchie a sventola, di solito a causa delle prese in giro dei coetanei, i genitori possono tranquillamente decidere di sottoporre il loro figlio all’intervento di correzione. Le esperienze che ho avuto sono state tutte positive, anche nei bambini. La correzione di questo difetto restituisce ai pazienti il sorriso e la serenità.