La gravidanza costituisce uno tra i momenti più belli nella vita di una donna. In questo periodo il corpo raggiunge un sensuale splendore grazie ad una maggiore  tensione della pelle, ad un riempimento delle forme e ad una maggiore armonia delle linee che disegnano la silhouette femminile.

Purtroppo non si può dire altrettanto del periodo che segue il parto e durante l’allattamento in quanto la tempesta ormonale, responsabile delle modificazioni dell’organismo, crea anche delle alterazioni di natura estetica a carico soprattutto del derma, dell’epidermide, della ghiandola mammaria e dei muscoli.

La chirurgia plastica ed estetica viene incontro alle dismorfie corporee successive alla gravidanza mettendo a disposizione tecniche chirurgiche in grado di correggere, spesso in anestesia locale, anche più difetti contemporaneamente.

Che fare?

Non si consiglia, come si sta recentemente diffondendo in America, di sottoporsi al nuovo fenomeno chiamato “ Mummy job”, in quanto è un programma di omologazione senza criteri di selezione della paziente.

Consiste in un pacchetto di operazioni di chirurgia plastica offerto da diverse cliniche americane alle donne che hanno appena partorito assicurando un rapido ritorno alla forma perfetta.

Il pacchetto comprende lifting al seno, rimodellamento della regione mammaria diventata ptosica, e varie sedute di liposuzione per andare ad agire in quelle zone del corpo che hanno subito un accumulo di tessuto adiposo.

Questa moda si sta diffondendo anche tra le neomamme  inglesi che, come le “cugine” americane, aspirano a riguadagnare la linea ideale con tempi di guarigione ridotti e con un rapido ritorno alla vita sociale. E’uno dei regali che negli ultimi tempi si concedono più spesso le facoltose neomamme californiane. Chissà se anche in Italia si diffonderà velocemente? Secondo le cifre della “American Society of Plastic Surgeons” (l’associazione dei chirurghi plastici americani), riprese dal quotidiano inglese “Daily Telegraph”, solo l’anno scorso ben 365.000 donne americane, di un’età compresa tra i 20 e i 39 anni, si sono sottoposte dopo la gravidanza a quello che il quotidiano inglese chiama «Il restauro della mamma» che costerebbe intorno ai 15000 dollari (circa 11.000 euro).

La “British Association of Aesthetic Plastic Surgeons” (BAAPS) in un recente sondaggio condotto su 2000 neomamme inglesi, ha scoperto che una su quattro ha confessato di star pensando seriamente a un intervento chirurgico e circa tre su quattro hanno dichiarato di essere sconcertata dagli effetti prodotti dalla gravidanza sul loro corpo. Quasi tutte, inoltre, affermavano di essere inorridite dalle smagliature, dalla propria pancia flaccida, e dal seno sempre più cadente

In effetti sono poche le persone che hanno la fortuna di riguadagnare la forma perfetta in poco tempo, magari aiutate da un personal trainer che le segue sia fisicamente che come dieta.

Sebbene quasi tutte le donne che si sottopongono al “Mummy job”si dichiarino entusiaste, non sono pochi i pericoli che queste operazioni possono comportare. Le donne devono considerare con cautela questi pacchetti e non devono sottoporsi continuamente a interventi di chirurgia plastica quando questi sono inutili.

Diana Zuckerman, presidente del “Centro nazionale di ricerche per le donne e le famiglie” è fortemente critica: “Il messaggio offerto è che, dopo la gravidanza, i corpi delle donne cambiano in peggio. Se il marketing trasforma il periodo post-parto in qualcosa di socialmente inaccettabile, pensa quante neomamme si sottoporranno a queste operazioni”.

Quando però questi interventi vengono effettuati seguendo le giuste indicazioni, quindi in pazienti selezionate, curando gli effetti della maternità, rendono meno difficile il periodo post-parto: “I traumi fisici prodotti dalla gravidanza, dal parto e dall’allattamento possono produrre effetti davvero negativi che causano nelle donne la perdita della propria autostima”.

Rilassamento mammario: dopo la gravidanza, in seguito all’espansione del tessuto mammario, il seno viene attratto per gravità verso il basso risultando rilassato ed in alcuni casi svuotato. Il rassodamento chirurgico del seno avviene attraverso l’intervento di mastopessi che prevede il risollevamento del complesso areola-capezzolo-ghiandola e la rimozione dell’eccesso cutaneo con nuove tecniche chirurgiche che permettono spesso di limitare le cicatrici chirurgiche nella zona vicino all’areola, evitando la tradizionale cicatrice a “T”. In alcuni casi, quando l’eccesso di cute è rilevante si può eseguire un intervento di mastopessi con inserimento di protesi mammarie.

Addome rilassato: l’addome è la zona del corpo che più risente dei cambiamenti della gravidanza. I principali sono l’accumulo di adipe ed il rilassamento muscolo-cutaneo. Nel primo caso si può effettuare una liposcultura localizzata in anestesia locale, mentre in caso di addome pendulo si deve effettuare un intervento di addominoplastica, che consiste in una dermolipectomia con riposizionamento dell’ombelico. In alternativa o ad integrazione della chirurgia si possono utilizzare terapie mediche non invasive come la radiofrequenza, mesoterapia lipolitica ed ultrasuoni focalizzati.

Smagliature: la pelle, durante la gravidanza, subisce notevoli tensioni dovute all’aumento di peso. Se il tessuto non è sufficientemente elastico si ha uno sfibramento del derma e dell’epidermide con la formazione delle famose e temute smagliature il cui trattamento, anche con tecniche moderne, permette di ottenere un risultato parziale. Il trattamento viene effettuato mediante sedute multiple con laser Erbium:YAG a bassa potenza, che ha effetto levigante e ricompattante. Nel caso in cui fosse necessario intervenire anche sul colore delle smagliature si può ricorrere alla luce pulsata (IPL) o a laser KTP.

Cloasma gravidico: consiste nella comparsa di macchie marroni che si localizzano sul volto delle neomamme e che generalmente si attenuano fino a scomparire spontaneamente pochi mesi dopo il parto. Se ciò non avviene si possono trattare tali macchie con la luce pulsata (IPL) cioè una sorgente di energia luminosa pulsata  che, contrariamente al laser, è non coerente, non collimata e ad ampio spettro. Durante la seduta il paziente non avvertirà stimoli dolorosi. Solitamente l’intervallo tra le sedute è di circa 15 giorni ed il numero di applicazioni varia in base ai singoli casi. Il diffuso stimolo termico determina la distruzione della melanina degli strati profondi dell’epidermide, favorendo un’attenuazione delle iperpigmentazioni. Oltre alla luce pulsata si può utilizzare anche un nuovo laser, il laser erbium vetro frazionale, che agisce in profondità determinando delle piccole sostituzioni di cute che attenuano le iperpigmentazioni.