“Il dubbio è l’anima della vita. Non l’amore, esso infatti è l’essenza della felicità. Non il  lavoro, esso è lo strumento per preservare la dignità. Non la passione, troppo generica per non essere confusa con le precedenti due. Ma il dubbio. Senza dubbi si hanno le palpebre abbassate. Quell’atteggiamento dell’ “io lo so” che indispettisce i più dubbiosi. Con la palpebra abbassata si vede di meno. L’occhio svolge la sua funzione solo in parte. Meno sono i dubbi più la palpebra è bassa. La dimostrazione di quanto appena detto la si trova nei neonati e negli anziani.” (dal blog di Claudio Liguori, 2011)

Così uno sguardo appesantito modifica la forma degli occhi, ma soprattutto altera l’espressione del viso, rattristandolo e facendolo sembrare più vecchio.

Di questo si stanno accorgendo sempre di più anche gli uomini, che, più attenti ai segni del tempo, si rivolgono al chirurgo plastico per “rinfrescare” il proprio volto ed in particolare per recuperare lo sguardo sensuale e misterioso dell’età andata.

Infatti con il trascorrere del tempo l’eccesso di cute della palpebra superiore, la comparsa delle borse adipose palpebrali superiore ed inferiori, la presenza delle tanto temute occhiaie, fanno perdere fascino e luminosità allo sguardo.

A conferma di questa recente tendenza, anche George Clooney, sex symbol americano, si è fatto aiutare dalla chirurgia estetica con una blefaroplastica per ringiovanire il volto ed eliminare le rughe attorno agli occhi. La scelta del chirurgo plastico è stata cruciale per Clooney, che, grazie alla blefaroplastica ha migliorato nettamente l’aspetto del suo sguardo magnetico.

I rimedi dunque? Attualmente esistono delle metodiche che, associate tra loro, ci permettono di migliorare lo sguardo e correggere questi inestetismi.

La blefaroplastica superiore ed inferiore ci permette di asportare la cute palpebrale in eccesso che nei casi più grave porta, addirittura, ad una riduzione del campo visivo.

Si effettua asportando una losanga di cute palpebrale con un’incisione chirurgica che per la palpebra superiore viene fatta ad ali di gabbiano. In questo modo la cicatrice, rimanendo all’interno del solco palpebrale, sarà il meno visibile possibile.

Durante tale intervento si possono asportare anche le borse adipose palpebrali nei casi in cui esse siano prominenti e quindi più visibili.

Per la palpebra inferiore esistono due tecniche chirurgiche a seconda del difetto che si presenta.

Se si ha un eccesso di cute e la presenza delle borse adipose palpebrali, si esegue un incisione a pochi mm di distanza dalla rima palpebrale; quando invece il solo difetto è la presenza di borse adipose si esegue un incisione transcongiuntivale, dall’interno,  asportando o riposizionando la borsa adiposa incriminata, senza lasciare alcuna cicatrice.

Nel caso in cui, all’eccesso di cute, si associ l’abbassamento del muscolo elevatore della palpebra superiore, la cosiddetta ptosi palpebrale, si deve eseguire un intervento più delicato.

Negli uomini spesso all’eccesso di cute palpebrale si accompagna l’abbassamento della coda (porzione laterale) del sopracciglio che accentua il difetto suddetto; in questi casi si può intervenire riposizionando il sopracciglio con un’incisione chirurgica diretta.

Questi interventi possono essere fatti in anestesia locale con una leggera sedazione che risulta essere più gradita dal paziente e si possono eseguire anche in regime ambulatoriale senza alcun ricovero.

Si possono formare dei lividi nella regione perioculare dovuti alla estrema delicatezza della regione, che si risolvono spontaneamente in pochi giorni facendo tornare il paziente di nuovo presentabile in tempi rapidi.

Le complicanze della blefaroplastica sono ridotte al minimo se viene eseguita in strutture adeguate a da specialisti esperti.

Per il ringiovanimento della regione peripalpebrale si possono effettuare inoltre delle sedute di laser frazionale non ablativo, che è un laser di ultima generazione associato o meno ad una radiofrequenza bipolare. Questa metodica permette di stimolare la produzione di nuovo collagene con una convalescenza pressocché assente.