In cucina, la fantasia popolare vuole che il famoso ed italianissimo tortellino sia nato dall’ispirazione del cuoco dei Gonzaga (signori di Mantova, parenti di Sl.Luigi), guardando la padrona duchessa attraverso il buco della serratura…e vedendone così solo l’ombelico. Ammaliato da tale bellezza, creò il tortellino.

Anche i modenesi rivendicano la paternità del tortellino, e raccontano che è stato inventato da un cuoco del luogo, che sognò Venere innalzarsi dalle onde del mare e, visto il suo ventre perfetto, si svegliò e corse in cucina per ricreare con la pasta il divino ombelico.

L’ombelico è ciò che rimane della recisione praticata al cordone ombelicale al momento della nascita: la sua forma e dimensione viene determinata dal successivo processo di cicatrizzazione dei tessuti.

L’ombelico è una zona erogena, molti infatti ne sono attratti  e fin dall’antichità è stato considerato un simbolo di femminilità. Oggi questa tesi è confermata dalla diffusione dei piercing e dei tatuaggi a scopo estetico.

C’è chi ce l’ha a forma di triangolo allungato, chi a semicerchio, chi a “chicco di caffè”. Il mito dell’ombelico perfetto non muore mai. La parola “ombelico” deriva dal greco “omphalòs” che significa centro. Ed infatti la sua è una posizione mediana tra due richiami sessuali , quasi un semaforo dell’eros.

Più del 90% delle opere d’arte del passato con nudi femminili rappresentano l’ombelico come una fossetta circolare. Secondo una leggenda turca fu Dio a creare quel piccolo buco al centro del corpo del primo uomo, strappando in quel punto la pelle contaminata dallo sputo di un Diavolo.

Ma questo “pozzetto dei desideri” fu oggetto anche di furiose censure. Negli anni Trenta il codice di autocensura dei produttori di Hollywood considerava infatti insopportabile oscenità l’esposizione della pancia nuda.

E così anche un simbolo sexy come Marylin Monroe in “Gli uomini preferiscono le bionde” compare con un pagliaccetto aperto su ogni centimetro di pelle ma chiuso sull’ombelico.

Ma l’ombelico è anche un punto preciso della nostra pelle che i microbi sembrano trovare particolarmente “accogliente”. Tra le pieghe dell’ombelico di alcuni volontari, i ricercatori della North Carolina State University hanno trovato 1400 diversi ceppi di batteri, di cui 662 apparentemente sconosciuti fino ad ora. Tra le specie sconosciute, una era stata in precedenza individuata solamente nei fondali oceanici, un’altra soltanto nel terreno cinese. L’abbondanza e la diversità di microrganismi in questa regione si potrebbero spiegare con il fatto che la sua conformazione la rende meno facilmente raggiungibile rispetto ad altre zone dell’epidermide.

La moda dice che è il momento di metterlo in mostra con top e pantaloni a vita bassa, e…. sembra facile! Ma avere un ventre ed un ombelico perfetto non è facile. Ci vuole innanzitutto un regime alimentare controllato e una certa attività fisica, poiché la muscolatura deve essere tonica e la pelle ben tesa.

Non esiste un tipo ideale d’ombelico. Anzi,la cosa affascinante che ognuno di noi c’è l’ha diverso.

Oggi grazie alla chirurgia estetica è possibile modificare la forma, l’aspetto e la dimensione del proprio ombelico: si tratta dell’ombelico-plastica.

L’intervento viene eseguito in anestesia locale e può durare dai 20 ai 30 minuti. La tecnica applicata varia ovviamente in base al tipo di correzione desiderata. La plastica dell’ombelico può essere associata a BodyTite con radiofrequenza o liposuzione, se c’è un problema di grasso in eccesso sulla pancia.

Ombelico dilatato: può trattarsi di un difetto congenito o di un inestetismo provocato da un rilassamento dei tessuti dopo una gravidanza. Il chirurgo effettua con un bisturi un’incisione attorno alla circonferenza dell’ombelico, asporta un anello di cute e poi stringe con una sutura continua. Poi tira il filo, così che l’ombelico si rimpicciolisce.

Ombelico troppo piccolo: l’ombelico può anche essere troppo piccolo, dalla nascita. In questo caso, dopo avere fatto mini-incisioni lungo la circonferenza, si pone nella parte centrale dell’ombelico un tappo di silicone modellato secondo la forma desiderata.

Ombelico estroflesso: si asporta la pelle in eccesso tramite un potente laser in grado di vaporizzare la cute al momento del suo passaggio, dopo aver escluso la presenza di una concomitante ernia ombelicale.

Per quanto riguarda i tempi di guarigione necessitano in tutti i casi 14-15 giorni circa; è sottointenso che nei prima 4-5 giorni si assumeranno antibiotici e al bisogno antidolorifici. La medicazione viene rimossa dopo due-tre giorni dall’intervento. Per i primi tempi bisogna evitare di bagnare la parte ed almeno per un mese si dovranno evitare movimenti che comportino lo stiramento dell’addome. Naturalmente l’ombelico va protetto fino alla completa guarigione, lontano quindi dal sole e da capi che possono dare fastidio alla zona, come bottoni ed elastici.