Cute e sistema nervoso sono due gemelli che si separano prima della nascita e si cercano poi per tutta la vita.

Segni. Tracce di sentimenti, di emozioni, di paure. Che parlano di conflitti, di disagi, di imbarazzi. Chiarissimi, a saperli leggere, i segni della pelle. Un rossore improvviso, il sudore delle mani, il pallore della paura, un prurito insistente, un bruciore. Tutte prove visibili del rapporto tra emozioni e cute.

Unica tra gli organi, la pelle è esposta al mondo. La sua funzione è mantenere l’ambiente ideale che permetta all’organismo di funzionare. E per farlo dev’essere incredibilmente sensibile a ciò che avviene al suo esterno.

Secondo una tesi condivisa da molti psicologi, ma assolutamente rivoluzionaria in dermatologia, la pelle è lo specchio del nostro mondo interno; le malattie della pelle più resistenti alle cure mediche sono quelle che spesso si risolvono con il mutare della situazione emotiva del paziente.

Cute e sistema nervoso originano dall’ectoderma, dallo stesso foglietto germinativo embrionale, cioè da cellule madri identiche, che nel feto si differenziano per dare origine ai suddetti organi. Rimane, quindi, un fortissimo legame “di sangue” tra questi tessuti, che la medicina tradizionale, però, ha dimenticato. Questo stretto grado di parentela spiega le evidenti correlazioni tra patologie cutanee e nervose: lo stress emotivo peggiora sensibilmente le patologie cutanee e allo stesso modo le malattie delle pelle possono rappresentare una notevole fonte di stress per l’individuo.Un deleterio circolo vizioso “dermatite, stress, dermatite” che si morde la coda come un serpente, autoalimentandosi. Sempre maggiori sono le evidenze dell’interevento della psiche sul sistema immunitario, attraverso l’asse psico-neuro-endocrino-immunologico. Emerge dunque la necessità, per il dermatologo, il medico estetico e il chirurgo estetico di accostarsi al malato tenendo conto di tutti gli aspetti, fisici e psichici, della persona.

D’altronde, se la pelle è il nostro biglietto da visita, ciò che mostriamo agli altri (e a noi stessi quando ci guardiamo e ci specchiamo) come può non influenzare e non essere influenzato dal nostro stato d’animo? Si ripropone l’eterno dilemma dell’uovo e della gallina: è la dermatite che peggiora lo stato d’animo? o sono i conflitti mentali che peggiorano la dermatite? A mio parere la risposta è irrilevante: ciò che importa è considerare entrambe come gemelle e curarle contemporaneamente.

Se così non fosse, le spese per l’estetica non andrebbero di pari passo con le spese per gli psicofarmaci: più aumenta il ritmo di lavoro e di vita nei nostri paesi (e quindi lo stress), più aumenta la spesa per farmaci ipnoinducenti (contro l’insonnia), ansiolitici, antidepressivi, parallelamente alle spese di medicina e chirurgia estetica.

Se si ammala un gemello, l’altro ne soffre, inevitabilmente.

Impariamo quindi a leggere la pelle per conoscere così anche lo stato di salute di sorella psiche; per curarle entrambe, insieme, e sfruttare una sinergia d’azione che migliori i risultati dei trattamenti.

Le attenzioni che il medico e il chirurgo estetico hanno per quest’organo così importante, il loro impegno per mantenerlo in ordine, permettono spesso di guarire anche l’altra gemella, la psiche…questa è la visione romantica che ho del mio lavoro.