Molti inestetismi del viso possono essere corretti impiantando nel derma o nel sottocutaneo prodotti di origine biologica o sintetica denominati «filler».

Queste sostanze hanno simili finalità terapeutiche, ma differiscono molto tra loro per caratteristiche biologiche e chimico-fisiche.

L’American Society of Aesthetic Plastic Surgery (ASAPS) ha stimato nel 2004 circa 12 milioni di interventi estetici (2,1 milioni  di tipo chirurgico e 9,7 milioni di tipo non chirurgico), quasi 900.000 interventi riguardano l’uso di sostanze per aumentare il tessuto sottocutaneo.

Ma i filler anti età potrebbero diventare il prossimo scandalo europeo in campo di medicina estetica. L’allarme, che non è nuovo, arriva dalla Gran Bretagna dove proprio in queste ore gli specialisti del settore hanno denunciato una situazione non più gestibile. In commercio esistono oltre 160 tipi di filler, che vengono liberamente commercializzati, acquistati ed iniettati da chiunque, senza i benché minimi controlli. Ed il rischio di un effetto collaterale drammatico è dietro l’angolo.

Anche dal Ministero della Sanità britannico è stata ammessa una forte carenza legislativa in merito. Ed in Italia? Anche nel nostro Paese la situazione è simile alla Gran Bretagna, effettivamente esistono in commercio tantissimi tipi di filler. Il problema vero però sta nelle modalità necessarie per l’immissione in commercio dei vari prodotti. Negli Stati Uniti queste sostanze vengono considerate come i farmaci e dunque soggette a tutte le 4 fasi di studi scientifici, compresa l’ultima che prevede test clinici controllati e di sicurezza (oltre che di efficacia) su pazienti volontari. In Europa invece i filler sono considerati “dispositivi medicali” e dunque per immetterli in commercio è necessaria (ovvero basta) l’apposizione del marchio CE da parte del produttore della sostanza. Tale marchio serve a garantire che i dispositivi medicali vengano realizzati rispettando determinate norme di qualità e sicurezza. E’ evidente dai fatti delle protesi mammarie in silicone PIP, che questo status quo può portare a rischi concreti per il paziente. L’esigenza del mercato di offrire dei filler per impianti sempre più duraturi ha provocato l’immissione sul mercato europeo di numerosi  prodotti, tutti regolarmente registrati con marchio CE, composti da sostanze pressoché non metabolizzabili dall’organismo ospite. Tali filler avrebbero dovuto rispettare le norme generali di assoluta sicurezza per i pazienti, ma hanno dato numerosi effetti collaterali e complicanze più o meno importanti, legate alle caratteristiche chimico-fisiche ed immunologiche della  sostanza iniettata, alle modalità di iniezione e alla risposta dell’organismo ricevente. Da qui è nata l’esigenza di avere delle linee guida condivisibili dalla maggioranza degli operatori del settore che avessero come scopo principale quello di fornire un ausilio professionale, elevando il livello di qualità della prestazione resa. Di questo si è occupata la Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica. Durante la stesura del testo è emerso chiaramente che non sono stati registrati effetti collaterali particolari nell’ambito dell’utilizzo di filler a base di acido ialuronico.

Cosa deve fare dunque il paziente per avere i benefici dell’infiltrazione di un filler senza correre rischi per la propria salute?

Privilegiare i filler totalmente riassorbibili, in modo particolare quelli a base di acido ialuronico di origine non animale. Ricordare che i prodotti riassorbibili, in modo particolare quelli a base di acido ialuronico garantiscono un alto livello di sicurezza. I filler permanenti possono dare reazioni infiammatorie difficilmente curabili. Quindi chiedere al medico l’etichetta della confezione del filler, con il tipo di materiale, il lotto, la data di scadenza e il produttore, il certificato con la data dell’impianto e la quantità di sostanza impiantata, assicurandosi che non sia silicone. In ultimo, ma non per importanza, tenere sempre ben presente che i trattamenti iniettivi devono essere praticati solo da medici laureati abilitati alla professione ma sicuramente meglio da medici specialisti in chirurgia plastica o dermatologia o perfezionati in medicina estetica in una delle scuole riconosciute a livello nazionale.

Personalmente ho effettuato migliaia di trattamenti con filler a base di acido ialuronico, totalmente riassorbibili, senza nessuna complicanza permanente e con grande soddisfazione da parte delle mie pazienti.