E’ ora di smetterla ! Mille buoni motivi per smettere di fumare. Tosse, alito cattivo, odore pestilenziale, pelle rugosa, il peso della dipendenza, si ma… Abbiamo sempre tanti brutti “buoni” motivi per continuare ad avvelenarci. Eppure le cifre parlano chiaro, le conseguenze sono inevitabili e inquietanti. Da circa vent’anni il cancro ai polmoni uccide anche le donne.

I danni per la salute, conseguenti al fumo, sono ormai universalmente riconosciuti. Anche a livello cutaneo il vizio del fumo si associa ad una maggiore prevalenza di numerose patologie, quali ad esempio gli eczemi e la psoriasi. E’ emerso recentemente che il danno cutaneo indotto dall’esposizione ai raggi ultravioletti e quello da fumo, confluiscano in eventi lesivi sulla pelle comuni che si amplificano reciprocamente.

I primi studi che hanno documentato gli effetti del fumo sulla pelle risalgono alla metà del secolo scorso: furono osservati sia la comparsa di rughe, sia la perdita di elasticità della pelle, che conferiscono al fumatore incallito un aspetto tipico, codificato nel 1985 come “faccia da fumatore” dal dr. Douglas Model, che coniò il termine per un articolo pubblicato dal British Medical Journal.

Il medico vedeva benissimo che la paziente era stata una gran bella donna, ma adesso, appena entrata nella cinquantina, la paziente era piena di rughe, col viso ingrigito, le ossa a vista e qua e là sul viso comparivano piccole macchie rossastre. Diagnosi: faccia da fumatrice. Il dr. Douglas Model di Eastbourne, Inghilterra, decise perciò di aggiungere questa condizione al lessico medico nel 1985, dopo aver esaminato 116 pazienti e aver identificato i fumatori, in circa la metà di loro, semplicemente dall’aspetto del loro viso. Ma quali sono le percentuali? Douglas ha le idee chiarissime: il 46% dei fumatori di recente data mostra segni di precoce invecchiamento cutaneo, contro solo l’8% degli ex-fumatori e dei non fumatori, e il 100% dei fumatori di vecchia data.

Un recente studio ha evidenziato come i benefici effetti della terapia ormonale sull’invecchiamento cutaneo post-menopausale non si realizzino nel caso di pazienti fumatrici.

Il viso del fumatore, tipicamente, è scavato, ponendo in risalto le prominenze ossee dello scheletro facciale e il rivestimento cutaneo appare cosparso di macchie e di colorito giallo-grigiastro a volte soffuso da un costante eritema. La superficie è solcata da una miriade di rughe, che ricordano quelle tipiche del fotoinvecchiamento, ma insorgono a parità di esposizione solare, in netto anticipo rispetto ai non fumatori. Sono tipiche quelle intorno alla bocca, accentuate dai movimenti di mimica labiale indotti dall’atto del fumare.

Il primo presidio terapeutico è di tipo preventivo e consiste nell’astensione dal fumo. Per la correzione dei danni cutanei stabilizzati, ci si avvale di numerose metodiche codificate della Medicina Estetica, come l’applicazione di cosmetici restitutivi, le infiltrazioni di acido ialuronico, che è utilizzato ormai da molti anni come materiale di riempimento (filler) per attenuare le rughe e definire i contorni del viso.

Altre tecniche sono rappresentate dai peeling chimici e soprattutto dalla luce pulsata ad alta intensità che agisce migliorando globalmente la tessitura cutanea del volto attraverso una stimolazione profonda del collagene, riducendo le iperpigmentazioni e chiudendo i piccoli capillari superficiali.

Importante ricordare anche la tossina botulinica  purificata che, se iniettata nei muscoli mimici del viso, ne provoca un indebolimento temporaneo, una riduzione dell’attività contrattile, attenuando del volto così rughe e segni d’espressione. I risultati migliori si ottengono a livello delle rughe orizzontali della fronte, di quelle verticali tra le sopracciglia e di quelle intorno agli occhi a “zampa di gallina”. Tutto ciò avviene con un processo completamente reversibile e sicuro.