Il lipofilling (dal greco lipos = grasso e dall’inglese to fill= infiltrare) è un intervento di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica che, utilizzando il proprio tessuto adiposo, può modificare i contorni e le forme del corpo in maniera permanente senza infiltrazione di sostanze estranee all’organismo. L’adipe prelevato (grasso autologo) viene reintrodotto nella sede desiderata proprio come fosse un comune filler: in questo caso, però, il “filler” è una sostanza naturalmente prodotta dal proprio corpo.

Il grasso in eccesso viene aspirato tramite cannule di 3/5 mm di diametro e, successivamente, con un meccanismo di lavaggio o centrifugazione viene isolato dal resto dell’aspirato (sangue, plasma) e, una volta pronto, viene infiltrato nelle zone corporee da modificare con aumento volumetrico, ad esempio il viso ed il corpo. Il grasso reimpiantato permane nelle aree trattate e, dal momento che si utilizzano le proprie cellule, non si possono sviluppare reazioni allergiche. Mettendo il grasso a diretto contatto con altri tessuti ben vascolarizzati trarrà nutrimento per imbibizione o formando nuove connessioni vascolari garantendosi così la sopravvivenza. Ma il dato più importante è che il tessuto adiposo costituisce una importante fonte di cellule staminali mesenchimali adulte, cellule in grado di differenziarsi in molteplici linee cellulari. Esse sono contenute nella frazione stromale vascolare del tessuto adiposo con il vantaggio di un prelievo meno invasivo e quindi associato a minore morbilità rispetto alle cellule mesenchimali ottenute da midollo osseo.

Cosa determinano? Questa popolazione di cellule resta “dormiente” nel tessuto grasso fino a che non viene esposta a condizioni particolarmente dure. Uno studio tutto italiano promuove le cellule staminali del tessuto adiposo: proprio loro sono in grado di aumentare e migliorare la rigenerazione dei tessuti. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Cell Transplantation, apre nuove interessanti prospettive sull’utilizzo delle cellule staminali del tessuto adiposo in chirurgia ricostruttiva e in medicina estetica per la rigenerazione dei tessuti. Nella mia esperienza grazie a questa procedura sicura e di scarsissima invasività si ottengono modificazioni volumetriche stabili dei contorni del viso e del corpo e grazie alle cellule staminali mesenchimali adulte una grandiosa rigenerazione dei tessuti.

Qual’è la vera novità del “Fat nanograft”?

Il grasso preparato con le tradizionali tecniche di lipofilling viene reintrodotto con cannule del diametro di circa un millimetro e non può essere utilizzato negli strati più superficiali della cute, quelli peraltro in cui si apprezza maggiormente il danno da fotoinvecchiamento.

Oggi una nuova tecnologia messa a punto da un’azienda americana leader nel settore del trapianto di grasso permette di preparare un’emulsione del grasso, attraverso dei particolari filtri meccanici monouso, che in un recente studio effettuato da Tonnard et al. e pubblicato su Plastic and Reconstructive Surgery Journal, la prestigiosa rivista americana di chirurgia plastica si è rivelata una fonte eccellente di cellule staminali adulte e di tessuto connettivo adatto al trattamento dei difetti cutanei più superficiali dovuti al foto e al crono invecchiamento.

Questa emulsione viene reiniettata nel paziente attraverso aghi di piccolissimo calibro, atraumatici, e determina una rigenerazione dei tessuti che fino ad ora non eravamo riusciti ad ottenere. Lavoro di Tonnard et al.  La nuova tecnica si chiama “Fat nanograft” e l’azienda è la Tulip.tulip nano

Qual’è il punto di forza di questa nuova frontiera?

I risultati sulla cute invecchiata, la semplicità, la sicurezza e la minima invasività per la preparazione dell’emulsione che si deve reiniettare. Il materiale che viene reiniettato è autologo, privo di qualsiasi rischio di reazioni allergiche e ricco di cellule giovani che fanno della procedura un baluardo della Medicina Rigenerativa.

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Noi stessi, il nostro corpo siamo la banca della nostra salute e della nostra bellezza.Grazie a questa procedura mini invasiva e ripetibile possiamo rallentare l’orologio biologico dell’invecchiamento ed accelerare i processi di guarigione delle aree traumatizzate.

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