“Endo… che?”, non c’era modo migliore per titolare la campagna di comunicazione e di sensibilizzazione, fatta alcuni mesi fa, nei confronti di una malattia femminile finora molto dimenticata: l’endometriosi. Malattia di genere, spesso diagnosticata con anni di ritardo da quando compaiono i primi sintomi: il dolore prima di tutto, fortissimo, lancinante, da svenire. Difficile per una donna con endometriosi avere una vita normale. Tra i motivi del ritardo della diagnosi vi sono anche i soliti pregiudizi verso il sesso femminile: psicosi, isteria, manifestazioni di una sofferenza emotiva. Solo quando compare l’impossibilità di avere figli scatta l’attenzione. Ma a volte sono proprio le cure sbagliate, o quelle giuste in ritardo, a creare l’infertilità. L’endometriosi interferisce in diversi modi sulla fertilità spontanea della donna. Un’eventuale sterilità dipende dal carattere individuale della malattia. La causa che la provoca può essere localizzata nelle ovaie, nelle tube o nel peritoneo circostante.
L’endometriosi è una grave patologia della donna, nella quale endometrio o stroma endometriale, che normalmente rivestono la parete interna dell’utero, si ritrovano, nell’organismo della paziente affetta, esternamente al viscere uterino.
I meccanismi patogenetici di questa malattia tutt’ora non sono stati identificati. Diverse sono le teorie che hanno cercato di spiegare il “primum movens” della malattia endometriosica, ma nessuna spiegazione viene, in questo momento storico, accettata in modo esclusivo dalla comunità scientifica internazionale.
Il problema è stato troppo a lungo sottovalutato: in Italia sono tre milioni le donne che soffrono di endometriosi, il 30 per cento delle italiane in età fertile.
La malattia endometriosica è una patologia complessa, che può interessare diversi altri organi oltre all’apparato genitale (vescica, sigma-retto, peritoneo), e che richiede pertanto l’intervento di equipe mediche multidisciplinari (ginecologo, chirurgo, urologo, radiologo, anestesista) con una seria ed approfondita conoscenza della malattia in esame.
La Laparoscopia è il “Gold Standard” come terapia della endometriosi. Essa permette infatti non solo la conferma diagnostica di endometriosi e la sua stadiazione, ma anche la contemporanea effettuazione di numerose procedure di chirurgia per lo più conservativa, il cui scopo principale è la rimozione, possibilmente completa, di aderenze e di impianti endometriosici, nel rispetto dell’integrità anatomo-funzionale della pelvi. È stato infatti dimostrato che gli impianti endometriosici possono contenere ghiandole e stroma attivi, che possono determinare la progressione della malattia e della sintomatologia correlata (infertilità e dolore).
E’ l’unica terapia chirurgica che, in mani esperte e qualificate, garantisce la necessaria precisione, per la salvaguardia del normale funzionamento dell’apparato riproduttivo femminile, la minore invasività ed il miglior controllo del dolore nella donna affetta da endometriosi.
GINEVA è una associazione di professionisti ginecologi, che ha sede in Roma, presso la Casa di Cura Villa del Rosario, sita in Via flaminia 499 (0633010245), altamente specializzati, che da diversi anni si impegna con successo nella diagnosi e nella cura dell’endometriosi.
Dott.Pierfrancesco Maggiora Vergano Specialista in Ginecologia e Ostetricia-Roma.